La via per raggiungere Capo Feto non è segnata, ed è necessario inoltrarsi in strade non asfaltate con una deviazione a destra dalla SS 115 (Petrosino) oppure imboccare via Mafalda di Savoia dal Lungomare Fata Morgana di Mazara del Vallo.
Nella parte più a sud della provincia di Trapani, a ovest di Mazara del Vallo, si trova una delle ultime zone umide sopravvissute in Sicilia, un luogo elencato fra quelli d’importanza comunitaria che meritano una protezione speciale. L’Area protetta di Capo Feto è costituita da circa 453 ettari di dune sabbiose e piccoli specchi d’acqua. E’ un'ampia depressione, separata dal mare da un cordone sabbioso, che si presenta quasi del tutto sommersa in inverno e più secca nel periodo estivo. Dal 1999 al 2002 le paludi di Capo Feto sono state coinvolte in un progetto della Comunità Europe, Life- Natura, per la reintroduzione di specie scomparse nei propri areali storici. Prima di questi interventi purtroppo la zona aveva sofferto per i dissennati sfruttamenti dell’uomo che, non comprendendo l’importanza dell’ecosistema in questione, ne stava minando irrimediabilmente l’esistenza. Nel 2006 l’area è stata interessata da una campagna di scavi archeologici subacquei che hanno portato alla luce i relitti di alcune imbarcazioni probabilmente risalenti al IV/III sec a.C.